Tutela delle donne sul lavoro e parità uomo – donna

Tutela delle donne sul lavoro e parità uomo – donna

Per lungo tempo la legislazione italiana non ha avuto norme forti e solide che tutelassero il lavoro delle donne e che lo equiparassero (per diritti e doveri) a quello dell’uomo. Con la legge del 1977, legge 903, le donne hanno visto concretizzarsi il principio di parità tra lavoratrici e lavoratori. La stessa legge ha poi previsto strumenti contro le discriminazioni sul lavoro (ad oggi ancora molto frequenti nei confronti delle lavoratrici donne).
Nel 1991 con la legge 125 si è avuto un ampliamento di quella che è la tutela delle donne nel mondo del lavoro con l’introduzione di azioni possibili e sanzioni applicabili ai lavoratori che operino con discriminazione nei confronti delle lavoratrici donne. Si sono susseguiti poi negli anni altri interventi normativi che hanno definito i congedo parentale e la maternità (legge 53/2000) e normative atte a tutelare nel donne in caso di discriminazioni, molestie sessuali e altri atti un tempo non considerati (decreto legislativo 145/05).
In particolare la legge 903 del 1977 ha posto l’attenzione sulla parità uomo-donna in materia di lavoro e ha definito che possono essere intraprese azioni nei confronti dei datori di lavoro che:

  • Effettuano discriminazione tra uomo e donna per quanto riguarda l’accesso al lavoro (in qualsiasi forma esso sia) indipendentemente dal settore, dal livello e dalla gerarchia professionale;
  • Operino discriminazione nei confronti delle donne spostate, con famiglia o in gravidanza;
  • Discrimino le lavoratrici donna attraverso meccanismi di preselezione (o altro mezzo stampa o altra forma pubblica) che indichino come requisito professionale l’appartenenza all’uno o all’altro sesso (secondo quanto disposto da questo articolo non sarebbe possibile indirizzare un’offerta di lavoro ad un solo sesso ma ad entrambi i sessi);

Nella stessa legge (articolo 2) viene poi sancita la parità retributiva quando le mansioni siano, tra uomo e donna, uguali o di pari valore.
Le nuove norme hanno poi fatto chiarezza in merito alla discriminazione delle donne per i lavori pesanti e/o notturni in cui viene stabilito che le donne non possono infatti essere discriminate in termini di lavoro notturno .