Il mercato del lavoro

Il mercato del lavoro

Per definizione il mercato del lavoro è quel luogo, inteso in termini astratti, quindi non reale, in cui chi è alla ricerca di lavoro (enti pubblici o private, aziende, associazioni), si incontra con chi offre il proprio, vale a dire i lavoratori.
Questa definizione, anche se molto semplice, purtroppo si rivela spesso poco chiara e contraddittoria, per diverse ragioni.
  • La prima è che nel mercato del lavoro non si agisce come se ci trovassimo in un vero e proprio mercato
  • secondo è molto difficile far incontrare chi cerca personale e chi cerca una occupazione
Questa incongruenza è dovuta principalmente alla scarsa e poco efficiente informazione in questo campo. Infatti sono veramente poche le persone che sanno parlare di lavoro, quello vero, che presuppone uno stipendio, un orario da seguire, una certificazione legittima.
Fateci caso, quotidianamente noi riceviamo l’informazione opposta, fanno notizia i licenziamenti, la cassa integrazione, gli scioperi, il tasso di disoccupazione, in pratica solo le notizie allarmanti sullo stato dell’occupazione.
Tutto questo non fa altro che scoraggiare i disoccupati o coloro che sono alla ricerca di un’occupazione, non sanno dove orientarsi, poiché non c’è nessuno che gli fa da guida, che gli spiana, almeno un po’, questa difficile strada.
Purtroppo ad aggravare le cose, e sembrerà un paradosso, si ci è messa anche il progredire della società.
Fino ad un trentennio fa non riuscire a trovare lavoro era simbolo di inerzia, dato che era praticamente il lavoro che veniva da noi, le occupazioni erano più semplici, ma anche più facili da ottenere, bisognava dimostrare serietà onesta, propensione ad apprendere.
Oggi con la professionalizzazione dei mestieri, le professioni sono diventate migliaia, certo da un lato è un gran passo avanti, ma dall’altro si richiedono sempre più competenze, certificate da titoli universitari, master, corsi di perfezionamento, che hanno portato un onesto ragioniere a diventare un laureato in Ingegneria Gestionale.
Purtroppo oggi sono tutti propensi a cercare lo stesso lavoro, si ci muove in massa, senza dedicarsi alle alternative che possono essere sicuramente allettanti e soddisfacenti, ma che purtroppo non emergono, perché non sono rese visibili e a portata di mano.
Ecco allora che cercare lavoro in maniera valida, presuppone la conoscenza del mercato del lavoro nella sua interezza, in modo da poter cercare anche nella parte nascosta, dove ci sono più opportunità e meno competizione in fase di selezione.

Per definizione il mercato del lavoro è quel luogo, inteso in termini astratti, quindi non reale, in cui chi è alla ricerca di lavoro (enti pubblici o private, aziende, associazioni), si incontra con chi offre il proprio, vale a dire i lavoratori. Questa definizione, anche se molto semplice, purtroppo si rivela spesso poco chiara e contraddittoria, per diverse ragioni. La prima è che nel mercato del lavoro non si agisce come se ci trovassimo in un vero e proprio mercato; secondo è molto difficile far incontrare chi cerca personale e chi cerca una occupazione. Questa incongruenza è dovuta principalmente alla scarsa e poco efficiente informazione in questo campo. Infatti sono veramente poche le persone che sanno parlare di lavoro, quello vero, che presuppone uno stipendio, un orario da seguire, una certificazione legittima. Fateci caso, quotidianamente noi riceviamo l’informazione opposta, fanno notizia i licenziamenti, la cassa integrazione, gli scioperi, il tasso di disoccupazione, in pratica solo le notizie allarmanti sullo stato dell’occupazione. Tutto questo non fa altro che scoraggiare i disoccupati o coloro che sono alla ricerca di un’occupazione, non sanno dove orientarsi, poiché non c’è nessuno che gli fa da guida, che gli spiana, almeno un po’, questa difficile strada.

Purtroppo ad aggravare le cose, e sembrerà un paradosso, si ci è messa anche il progredire della società. Fino ad un trentennio fa non riuscire a trovare lavoro era simbolo di inerzia, dato che era praticamente il lavoro che veniva da noi, le occupazioni erano più semplici, ma anche più facili da ottenere, bisognava dimostrare serietà onesta, propensione ad apprendere. Oggi con la professionalizzazione dei mestieri, le professioni sono diventate migliaia, certo da un lato è un gran passo avanti, ma dall’altro si richiedono sempre più competenze, certificate da titoli universitari, master, corsi di perfezionamento, che hanno portato un onesto ragioniere a diventare un laureato in Ingegneria Gestionale.

Purtroppo oggi sono tutti propensi a cercare lo stesso lavoro, si ci muove in massa, senza dedicarsi alle alternative che possono essere sicuramente allettanti e soddisfacenti, ma che purtroppo non emergono, perché non sono rese visibili e a portata di mano. Ecco allora che cercare lavoro in maniera valida, presuppone la conoscenza del mercato del lavoro nella sua interezza, in modo da poter cercare anche nella parte nascosta, dove ci sono più opportunità e meno competizione in fase di selezione.