I nuovi controlli fiscali 2012

I nuovi controlli fiscali 2012

Oggi si hanno idee più chiare riguardo i controlli dei conti correnti a partire dal prossimo anno 2012, oggi è uscito su repubblica.it un interessante articolo che vi invito a leggere. Questi controlli servono a trovare tutti gli evasori che l’hanno sempre fatta franca, la legge prevede un sistema informatico alquanto potente per elaborare tutti i dati dei conti correnti che verranno automaticamente inoltrati al fisco.

 

Fin qui le cose hanno una spunta di bello, se si prendessero tutti gli evasori la cifra risultante ripagherebbe granparte del debito, inoltre è bello sapere cheper almeno  una volta in Italia si avrà un sistema tecnologicamente all’avanguardia; la spunta di brutto, per non dire bruttissimo, sta nel fatto che l’apparenza a volte inganna. La legge fa acqua un po’ da tutte le parti in questo caso, perchè non ci siamo con i numeri.

Già nell’ultimo mese sono suscitati tantissimi problemi legata a questa legge, non si parla tanto della privacy che comunque è un discorso che sarebbe bello approfondire, ma quanto alle falle che la legge italiana ha, per prima la mancanza di leggi fiscale specifiche per chi opera e guadagna con sistemi online (che sappiamo essere numeri sempre in aumento, al giorno d’oggi il lavoro online sia come freelancer sia come webmaster è un’attività che offre a moltissimi un guadagno extra, sia per chi è studente sia per chi è un dipendente e raccimola qualcosa con il suo hobby). Una interessante discussione si trova sul forum alverde.

Sappiamo che in questo momento la legge prevede che chi guadagna tramite pubblicità in un sito web (ad esempio il più famoso sistema è Adsense di Google), allora questo guadagno non può essere considerato come prestazioni occazionali (quindi rientrare nel famoso limite di 5000 euro l’anno), non può essere integrato in qualche modello fiscale da presentare, ma deve essere tassativamente accompagnato dall’apertura di una p.iva indipendente dal costo e dal fatturato annui.

Passando dalla teoria alla pratica possiamo dire che chi guadagna tramite pubblicità, o comunque con un lavoro che non possa essere considerato come di natura occasionale (quindi il tempo dedicato e quante volte viene fatto in un anno) ma commerciale (quindi anche vendita su ebay quando ha poco di occasionale, a tal proposito vorrei riproporre un vecchio articolo su ebay e il fisco), dovrà avere p.iva come da passato, la novità sta nel fatto che ora anche chi, non legalmente ma legittimamente, opera con cifre annue minori al costo dell’apertura e mantenimento della partita iva molto probabilmente (per non dire certamente) sarà sottomposto a controlli.

 

Per chi non conosce bene le cifre che stiamo dicendo faccio un breve sunto:

  • apertura p.iva + iscrizione camera di commercio + costo minimo di un commercialista + pagamento inps -> superiore ai 4000 euro (l’esempio è di uno studente con hobby un sito internet, indipendentemente dal guadagno)
  • in caso ci sia un lavoratore dipendente full-time allora l’inps risulta pagata in bsta paga e non dovrebbe essere necessario ripagarla, quindi si tratta di circa 2800 euro in meno (ho detto dovrebbe perchè seppur questo è scritto, sono in molti ad aver avuto problemi in quanto spesso viene contraddetto nei controlli e serve un ricorso)
  • per tutti e due questi numeri sono i minimi, bisogna aggiungere l’iva e sopratutto bisogna considerare che se su un controllo c’è qualche problema, sia che abbiate ragione che torto, il solo far ricorso porterò via minimo un mese di tempo e più di 5000 euro. Succede spesso.

Tornando alla teoria, si può dedurre dal contesto che il sistema informatico prenderà chi ha movimenti con un alto gap tra quello che può essere tracciabile e convalidabile a quello che può essere un movimento da privato (come una singola vendita di un oggetto via internet), ovvero chi di sicuro non risulterà essere al sistema un falso-positivo.

 

Oltre a questo, nella discussione su alverde emergono anche altri dati più specifici da dei dottori commercialisti registrati:

  • i controlli possono arrivare anche fino a 6 anni nel passato
  • le sanzioni per l’esempio dello studente senza partita iva che guadagna 1000 euro l’anno sono catastrofiche:
    • Riguardo l’iva tra 462 euro e 714 euro
    • Riguardo la mancata iscrizione alla camera di commercio fino a circa 500 euro
    • Riguardo l’inps recuperano 2800 euro più 100% (5600 euro), c’è un ulteriore aumento dell’8% annuo
    • Riguardo l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi da un minimo di 258 euro
    • Questo è moltiplicato per gli anni che lo studente ha percepito i 1000 euro

In questo caso, se uno guadagna 1000 o 2000 euro l’anno, cosa dovrebbe fare?

 

In molti giustamente dicono “via dall’Italia! questo paese ci calpesta”, in altri pensano a un modo per eludere il sistema, in altri si disperano in maniera silenziosa..
ma in fin dei conti è lo stato qui che sbaglia e non c’è dubbio che uno studente possa pagare 10 per guadagnare 1:

lo stato rappresenta i cittadini.. invece di abbandonare la propria patria, amici e parenti, perchè non chiedere e protestare per un adeguamento a questa falla di legge?
come la fortuna ed i problemi provengono dal web, perchè non usarlo anche per protestare?