Amortizzatori sociali, mobilità

Amortizzatori sociali, mobilità

Uno degli ammortizzatori sociali esistenti in Italia è quello della mobilità, disciplinato dalla legge 223/91 (articolo 4 e seguenti). La mobilità è un ammortizzatore sociale applicabile a tutte quelle aziende e imprese rientranti nell’cassa integrazione straordinaria che intendono, dopo tale periodo, ridurre il numero del personale.

La mobilità può essere applicata solo ai lavoratori assunti a tempo indeterminato e ne sono esclusi, tra gli altri, i rapporti di lavoro a tempo determinato, connessi ad attività stagionali o saltuarie e ai lavoratori edili per fine lavori.

Per poter beneficiare della mobilità un’azienda deve seguire una serie di procedure ben definite che vanno dalla dichiarazione delle proprie volontà in sede sindacale al versamento di un anticipo all’Inps. Vediamo i passaggi obbligatori che un’azienda deve compiere per la richiesta di messa in mobilità di più lavoratori:

  1. Dare comunicazione delle proprie volontà, dei profili dei lavoratori che si vogliono mettere in mobilità e loro quantità alla rappresentanza sindacale dell’azienda (o delle rappresentanti sindacali);
  2. Darne comunicazione dalla Direzione Provinciale per il lavoro;
  3. Versare all’Inps un anticipo pari al trattamento massimo mensile d’integrazione salariale moltiplicato per i lavoratori eccedenti;

L’individuazione dei lavoratori da mettere in mobilità deve avvenire in relazione alle esigenze tecnico-produttive dell’azienda e in base ai criteri contrattuali definiti. In mancanza di quest’ultimi le scelte devono essere fatte tenendo conto di:

  • Carichi di famiglia;
  • Anzianità;
  • Esigenze tecnico- produttive e organizzati che l’impresa ha;

La scelta dei lavoratori o delle lavoratrici da porre in situazione di mobilità deve essere fatta in modo equo e senza discriminazioni in base anche a quanto definito dall’articolo 9 della legge 79/83 e alla legge 236/93 articolo 6, comma 5.

L’azienda infatti non può mettere in mobilità una quantità maggiore di lavoratrici donne rispetto ai lavoratori uomini così come non può discriminare i lavoratori portatori di handicap.